Il disturbo ossessivo (DOC) e le new addictions. Storia di S: dipendenza come patologia o dipendenza come Identità?

Questa relazione intende affrontare in chiave analitico transazionale il tema del disturbo ossessivo (DOC) e delle new addictions. Nello specifico, mediante l’esposizione di un caso, la storia di S., si vuole approfondire la tematica della dipendenza da internet, ipotizzando che questa possa essere considerata la manifestazione sintomatologica di un arresto dello sviluppo nella fase preedipica di separazione-individuazione (modello di M. Mahler). Il fallimento del processo di separazione-individuazione, ovvero la difficoltà del bambino ad uscire dal guscio simbiotico, poiché è premiata la dipendenza e ignorata l’autonomia, determina la dissociazione dei due processi - separazione e individuazione - per cui il bambino si può individuare senza separarsi. In termini analitico transazionali, assistiamo alla strutturazione delle iperelaborazioni gradiose del Piccolo Professore (A1) e all’idealizzazione degli oggetti (G1+).
Secondo l’ipotesi formulata, la addiction diviene l’espressione manifesta di un rapporto simbiotico ancora in essere, una strategia dell’A1 per aggirare l’ostacolo dell’incompiutezza del processo di separazione-individuazione, perpetuando in questo modo la simbiosi.
Rispetto al caso di S., la dipendenza da internet e il ritiro all’interno di una realtà virtuale rappresentano una soluzione del Piccolo Professore che gli consente di realizzare virtualmente la sua separazione-individuazione, pur continuando a vivere nella realtà la dipendenza come sua Identità.
Le new addictions vengono così ad essere lette come epifenomeni di processi simbiotici di patologie preedipiche e della più generale difficoltà a “stare da soli”, nel senso inteso da Winnicott. Gli aspetti ossessivi che ne fanno parte sono inquadrabili come tentativi di non “separarsi” mai; internet rappresenta un canale efficace di espressione della difficoltà a rimanere da soli, per l’assenza di limiti spazio-temporali della rete, laddove l’individuo non abbia la capacità di stabilire confini psicologici. In tal modo, l’uso di internet, così come del cellulare, diventa un abuso che perpetua i processi simbiotici propri alla struttura di personalità dell’individuo.


dr.ssa Antonella Liverano, TSTA – Auximon – SSSPC UPS – SSPC IFREP - Roma
dott.ssa Beatrice Piermartini, CTA – Dottorato UPS - Roma
dott. Giuseppe Cherri, PTSTA - Auximon - San Benedetto del Tronto


(Abstract Convegno 2009 SIMPAT)

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