Patologia in Analisi Transazionale: Contaminazione ed Esclusione

CONTAMINAZIONE ED ESCLUSIONE
La contaminazione e l'esclusione, così come definite da Berne (1961), sono delle anomalie della struttura psichica, rientranti in quella che egli definisce patologia strutturale.
La contaminazione e l'esclusione rappresentano delle soluzioni difensive ai conflitti non coscienti, mediante le quali l'incongruenza viene eliminata inconsapevolmente e in modo automatico.

L'ESCLUSIONE
Il processo di esclusione avviene mediante l’estromissione, anche parziale, nel tempo e nella estensione di stati dell’Io. Si produce quando i confini rigidi degli stati dell'Io non consentono all'energia psichica i muoversi liberamente. L’esclusione non è mai totale, ma riguarda specificamente alcuni contenuti. Ha una funzione difensiva (repressione, negazione), poiché consiste nella soppressione del conflitto mediante l’eliminazione di uno dei contendenti, e si manifesta, secondo Berne, “con un atteggiamento stereotipato, prevedibile, mantenuto in modo costante e il più a lungo possibile in ogni situazione di pericolo. Il Genitore costante, il Bambino costante e l’Adulto costante risultano tutti in primo luogo da un’esclusione difensiva degli altri due aspetti complementari." (Berne, 1961; p. 33). In questo processo difensivo, i tentativi di comunicare con gli aspetti esclusi vengono frustrati dalla reazione caratteristica del Genitore, dell'Adulto o del Bambino difensivo: per esempio, rispettivamente, con la religiosità, l'intellettualizzazione, o con una pseudo-compiacenza adulatoria.

Ci sono sei possibilità di esclusione: tre in cui gli stati dell'Io esclusi sono due e lo stato dell'Io attivo viene detto stato dell'Io Esclusore o Costante e tre in cui uno stato dell'Io, detto stato dell'Io Escluso, viene esautorato dagli altri due stati del'Io.
Il Genitore esclusore (o costante) si manifesta mediante un approccio alla realtà basato su un insieme di regole genitoriali. Berne afferma che il Genitore costante si trova tipicamente fra gli schizofrenici "compensati"; in questi casi l'esclusione costituisce la difesa principale contro un'attività archeopsichica confusa. Questi individui hanno la maggiore difficoltà nel riconoscere l'esistenza del Bambino, giacchè l'obiettivo dell'esclusione è proprio il controllo e la negazione di tale aspetto (Berne, 1961).
L'Adulto esclusore (o costante) si manifesta nel memorizzare, elaborare, valutare dati, esautorando Genitore e Bambino mediante l'intellettualizzazione. Una persona che opera da un Adulto costante funziona praticamente soltanto come programmatore, memorizzatore ed elaboratore di dati (Berne, 1961).
Il Bambino esclusore (o costante) si manifesta con una serie di comportamenti, sentimenti e pensieri tipici dell'infanzia, escludendo l’esame della realtà e gli insiemi delle regole genitoriali, o dei protocolli di accudimento, tipici delle persone adulte. Il Bambino esclusore si trova con facilità in personalità narcisistiche impulsive del tipo do certe prostitute di alto bordo e, clinicamente, in alcuni tipi di schizofrenia acuta, dove tanto lo stato dell'Io razionale (Adulto) quanto quello giudicante o protettivo (Genitore) vengono stornati (Berne, 1961).
Il Genitore escluso si evidenzia come assenza di valori e di strutture (Trautmann & Erskine, 1981). E' una modalità tipica di quelle persone che agiscono senza alcuna regola pronta per l'uso riguardo al mondo, per cui a ogni occasione creeranno delle regole nuove (Stewart & Joines, 1987).
L'Adulto escluso si manifesta come disattivazione del potere di persona adulta di esaminare la realtà, pensare e organizzare strategie funzionali al qui ed ora, di utilizzare le esperienze positive del Genitore e del Bambino per gestire il presente in modo adeguato. Le persone che escludono il l'Adulto avvertono il dialogo interno tra Genitore e Bambino e le azioni, le emozioni e i pensieri che ne risultano riveleranno questo costante conflitto. Disattivando l'esame della realtà i pensieri e i comportamenti possono divenire bizzarri, psicotici.
Il Bambino escluso si manifesta tramite l'assenza di sentimenti, desideri, ricordi, bisogni identificativi della propria infanzia (Trautmann & Erskine, 1981). Le persone che esautorano il Bambino escludono i ricordi immagazzinati della propria infanzia e vengono spesso considerate fredde e algide (Stewart & Joines, 1987).

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